ESCE IN FORMATO E-BOOK LA RACCOLTA "ALLA PROSSIMA FERMATA"

Storie di pendolari e mezzi pubblici raccontate da narratori stra-ordinari. A cura di Marina Bisogno e Anna Petrazzuolo

Lo ricordo il giorno che è nata l’idea di questa antologia. Era inverno, di sera. Avevo trascorso qualche ora in compagnia di un’amica, dopo il lavoro, in giro per la città, perché ho un bisogno connaturato di passeggiare. Ma è bastato accostarmi alla stazione, pensare di prendere la circumvesuviana per tornare a casa e il benessere accumulato è svaporato, lasciando il posto a bestemmie, pensieri negativi, la solita ironia per non impazzire. Già, perché si potrebbe impazzire in un quotidiano dove il trasporto, servizio essenziale per legge, non viene garantito come si deve. Quel giorno ho scritto un post su Facebook senza pensare: sarebbe interessante raccogliere tutte le esperienze dei viaggiatori sfortunati come me. Immediate le reazioni degli amici e anche di Anna Petrazzuolo, ideatrice e fondatrice di Distanze Lab, l’agenzia che sull’antologia ci mette il marchio di fabbrica. Anna mi dice: “Facciamola questa antologia, scrivo il bando, tu farai quel che ti piace, ovvero leggere”. E così, piano piano: il bando, la diffusione con pochi mezzi e pochissimo tempo, i primi racconti. Li abbiamo selezionati con attenzione, badando anzitutto alla scrittura, alla voce, poi all’originalità. Se dai un limite tanto stringente, come abbiamo fatto, il tipo di scrittura, lo stile diventano decisivi. Che tipo di racconti leggerete? Sono delle istantanee, flash di un’Italia che arranca ma non smette di guardarsi intorno, almeno in parte. Sono la rappresentazione di un coro di voci, decine e decine di sguardi, di sentimenti. Alcuni scritti sono la promessa di un talento, di una sicura vocazione per la narrazione. Li scoprirete da voi. Li leggerete e avrete voglia, sul finale, di averne ancora. A pensarci è sorprendente come grazie ad un bando nato quasi per caso abbiamo potuto scoprire degli autori interessanti. Fare comunicazione d’altronde è anche questo. È accendere un’idea, metterla in circolo, ascoltare, ascoltare, ascoltare. Non manca lo humour tra le righe, e c’è anche una giusta dose di introspezione, tipica di chi è guardingo e riesce a dirti chi sono quelli che ogni giorno incontra nolente o volente a bordo di un pullman o di un treno. E ancora: sono racconti che si leggono facile. Volevamo un prodotto di qualità ma “estivo”, da leggere con agilità, seppure capace di innescare una riflessione. Quello che abbiamo appreso è che, nonostante le difficoltà, i mezzi pubblici sono una mescolanza di emozioni, nascondiglio di anime gentili e ben disposte al racconto. Speriamo che il lavoro vi piaccia e ...buona lettura.

Marina Bisogno





Pendolarismo è migrazione interna che copre distanze relativamente brevi. È viaggiare senza un vero e proprio bagaglio, ma con due mete precise, l’andata e il ritorno, concentrate nell’arco delle ventiquattro ore. Ogni giorno, moltiplicando il tutto per milioni di persone. Quanto basta, insomma, per farne un fenomeno sociale, oltre che economico e culturale. Più o meno è quello che mi è passato per la testa dinanzi al post di Marina Bisogno, provocazione alla quale ho replicato con altra provocazione: “Facciamola questa antologia, scrivo il bando, tu farai quel che ti piace, ovvero leggere”. Il resto è noto. I racconti che abbiamo selezionato sono, curiosamente, anche un test il cui risultato ribadisce la condizione precaria del trasporto locale su gomma e su rotaie, al Sud come al Nord. Le storie dei nostri pendolari descrivono disservizi e circostanze al limite del verosimile, ritardi e sovraffollamenti che mal si sposano con il concetto di civiltà. Eppure, esasperazione e stanchezza non infiacchiscono la carica creativa. Svariati, infatti, sono i registri stilistici che qui troverete, con abbondanza di mezzi retorici ed espressivi. Ne resterete colpiti. Così come vi colpiranno i molti personaggi in cui, testo dopo testo, vi imbatterete. A tutti, buon viaggio!

Anna Petrazzuolo

 

 

 

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