Narrare non è per tutti. Non basta sapere scrivere e neppure avere una buona storia tra le mani. Per narrare, occorre un talento specifico, una virtù che talvolta si può manifestare tardivamente ma che è comunque una dote innata. O c'è o non c'è. In qualità di editor, lavoro sulla scrittura degli altri per tirarne fuori il meglio, per riconoscere il talento e affinarlo guidandolo negli snodi cruciali che la stesura di un testo comporta. Sorrido bonariamente ogni qualvolta mi trovo davanti a uno scrittore che, brandendo fiero il proprio manoscritto, è mosso da un unico pensiero: la pubblicazione. Quanta fretta di arrivare! Come se si trattasse di un traguardo facile. È vero, invece, il contrario. La scrittura richiede pause e sedimentazioni, riletture multiple e aggiustamenti. L'editor accompagna l'autore tra le insidie dei boschi narrativi (così li definisce Umberto Eco in un saggio che, se non lo avete ancora fatto, vi suggerisco di leggere) assumendo un compito simile a quello del coach: individua punti deboli, tic e altre imperfezioni, provoca e sprona, sostiene e incoraggia la coscienza critica. Chi accetta di intraprendere tale percorso, dopo si scoprirà maturato e più cosciente delle proprie peculiarità. Perché uno scrittore, specie se è alle prime armi, ha sempre tanto da imparare. Per richiedere informazioni sui nostri servizi di editingconsulenza editoriale, utilizzare l'apposito form.



 

 

 

 

 


 

 

 

 

Le nostre Arti Belle sono state istituite, e il loro tipo e il loro uso sono stati fissati in un’epoca ben distinta dalla nostra e da uomini il cui potere d’azione sulle cose era insignificante rispetto a quello di cui noi disponiamo. Ma lo stupefacente aumento dei nostri mezzi, la loro duttilità e la loro precisione, le idee e le abitudini che essi introducono garantiscono cambiamenti imminenti e molto profondi nell’antica industria del Bello. In tutte le arti si dà una parte fisica che non può più venir considerata e trattata come un tempo, e che non può più venir sottratta agli interventi della conoscenza e della potenza moderne. Né la materia né lo spazio, né il tempo non sono più, da vent’anni in qua, ciò che erano da sempre. C’è da aspettarsi che novità di una simile portata trasformino tutta la tecnica artistica, e che così agiscano sulla stessa invenzione, fino magari a modificare meravigliosamente la nozione stessa di Arte.»

 

 

 

Quelle che abbiamo scelto per tenere a battesimo la nostra linea editoriale, non sono delle parole qualsiasi. A firmarle è Paul Valéry nel saggio La conquête de l’ubiquité (1928), uno scritto denso di intuizioni, profetico non per capacità divinatorie bensì per intelligente lungimiranza. Se ne accorse anche Walter Benjamin che qualche anno più tardi (1936) volle proprio con questo brano introdurre L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica, illuminante riflessione sul mutato statuto dell’opera d’arte a seguito della diffusione di nuove tecniche di riproduzione. Sono passati da allora alcuni decenni e quella prospettiva di “modificare meravigliosamente” ha travolto anche la più fragile delle opere d’arte, il libro, abbattendone le tradizionali frontiere. Contrariamente a chi teme che l’editoria digitale possa tradursi in una scellerata deregulation, riteniamo che il terreno degli eBook rappresenti una nuova occasione per discernere - parafrasando Elio Vittorini - tra editori e no. Dopo che le case editrici a pagamento ci hanno abituati a una pubblicazione indistinta di tutto abbassando il livello qualitativo dell’offerta, il formato elettronico si candida a ripristinare il valore della parola letteraria sottraendola alle mani di ruspanti incompetenti e restituendola a professionisti disposti a farsi garanti delle regole. Crediamo che l’editore eserciti una fondamentale funzione culturale e che debba educare il gusto dei lettori puntando a elevarlo. Perché oggi più che mai vi è urgenza di qualcuno che, unitamente all’autore, si assuma la responsabilità di operare delle scelte con la consapevolezza che esse agiranno sul pensiero e sulle azioni degli individui.



Il nostro scaffale digitale

 

 

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