L'inquietudine urbana raccontata da 11 scrittori contemporanei

Narratori internazionali a confronto per mettere a nudo le nostre cittą

di Anna Petrazzuolo

 

 

 

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i sono viaggi che iniziano per caso, semplicemente sfogliando un libro: scorri le pagine e di colpo ti ritrovi a fare il giro del mondo. Ecco cosa può capitare a chi legge Blues metropolitano, antologia di racconti pubblicata dalla Marlin Editore in collaborazione con il Premio Internazionale di Narrativa “Lo Stellato”. Chiamati a esprimersi sulla condizione urbana del XXI secolo, 11 scrittori italiani e stranieri danno corpo ad altrettante storie ambientandole in contesti inquietanti e desolati.

La Napoli noir descritta da Diego De Silva (nella foto), pericolosa e bellissima, è la tappa con cui idealmente prende il via un tour letterario che oltrepassa gli oceani ed esplora città lontane e città vicine, città che conosciamo e città in cui forse non andremo mai. Il potere della scrittura è anche questo: aprire spazi attraverso le parole, disegnare geografie, far partire l’immaginazione. E intanto testimoniare disagi, paure e nevrosi, sintomi estremi di un progresso carico di contraddizioni che, contro ogni idea di sviluppo sostenibile, ha perso di vista la qualità della vita.

Come sono cambiate le nostre città? Nei racconti inanellati in questo libro curato da Luigi Giordano, antinomie e paradossi scandiscono il paesaggio urbano determinando una condizione di perenne insicurezza: la città è splendore di luci, è centro irrinunciabile delle attività produttive, economiche e culturali ma è anche criminalità, indigenza, solitudine. Si comprende, così, il titolo che è stato congegnato per la raccolta: il blues è musica per solisti, suono malinconico; più che un sound, uno stato d’animo.

Dal Cairo a New York, da Roma a Baroda, da Luanda a Venezia fino a Lisbona passando per Parigi e Oxford, davanti agli occhi del lettore si dispiegano scenari poco rassicuranti in cui tecnologia e globalizzazione producono incomunicabilità, confusione, perdita delle identità culturali. Il viaggio si arresta, infine, tragicamente a Milano: sullo sfondo di una metropoli asfittica, si consuma quella che sarebbe potuta essere la più normale delle storie e che, per il gesto di un terrorista kamikaze, si tramuta in catastrofe.

 Vari i nomi di rilievo che hanno contribuito alla realizzazione del libro: Evelina Santangelo, insegnante alla Scuola Holden di Torino; Mauro Covacich, che ha alle spalle diversi romanzi editi da Einaudi e Mondadori; Christian Raimo, responsabile della saggistica per Minimum Fax; Antonio Scurati, vincitore nel 2005 del Premio Campiello.



 
 
 
 





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